appunti di letteratura italiana

REportage da Barcellona - di L. C.

29.04.2013 18:36

 

 

 

GIORNO 1 - L'AMBIENTAZIONE

Arrivando da Milano Malpensa, la vista che si ha sulla città è quella della foto di copertina. Si ha l'effetto di dover ammarare da un momento all'altro, ma lo spettacolo è bellissimo. La gente si avvicina meglio ai finestrini per cercare i luoghi principali che andrà a visitare, e il primo di questi è la Sagrada Familia, che svetta con le sue guglie e le sue gru.

 

 

Dopo essersi sistemati in albergo, la cosa migliore è andare sulla Rambla, la via principale, sede della movida notturna di Barcellona, ottima per ambientarsi e da prendere come punto di riferimento: un flusso di gente continuo e di tutti i generi che si snoda da Plaça de Catalunya, una delle piazze più grandi della città e sempre piena di gente, ricca di negozi tra i quali anche l'Hard Rock Cafè, fino a raggiungere il lungomare. È tutta un susseguirsi di bancarelle “fisse” di souvenirs e di fiori, il tutto incorniciato da due file di platani che formano una galleria.

Camminando lungo questo serpentone si ammirano la chiesa di El Carme, il coloratissimo Mercato Boqueria e il Teatro del Liceo, per poi arrivare alla fine della strada al Monumento a Cristoforo Colombo, sorvegliato da imponenti leoni di bronzo. Quest’arteria è un insieme di popoli diversi, dove si possono ascoltare un sacco di lingue, dalla lingua madre, il catalano, all'inglese, al tedesco, al francese, ma soprattutto all'italiano (con accenti veneti, romani e napoletani soprattutto)...  Da qui si può scegliere: si può camminare per il “lungoporto”, oppure tornare indietro e esplorare i carrers, le viette che si diramano dalla Rambla, piene di negozi di ogni genere, oppure passare per Plaça Reial, che di notte diventa uno dei centri della movida, con le sue numerose discoteche.

Dopo cena si ritorna sulla via principale, dove ad ogni metro si verrà fermati dai PR delle discoteche e locali vari che vi proporranno ogni tipo di offerta possibile per entrata e consumazione [se ne approfittano un po' - N.d.R.]... Attenzione nel passare per le stradine: di notte vi transitano soggetti dalla dubbia affidabilità, perciò attenzione a zaini, tracolle e borselli.

 

GIORNO 2 - IL BARRIO GOTICO, BARCELONETA E LA SAGRADA FAMILIA

 

 

Secondo giorno: giro della parte vecchia di Barcellona. Se l'albergo è vicino al quartiere del Raval, la prima tappa è la biblioteca di Catalunya, all'ombra degli aranci, zona molto frequentata dagli universitari. Dopo aver visto il suo grande cortile si attraversa la Rambla e si entra nella zona del  Barrio Gotico, frequentata da gruppi di turisti con tanto di guida con i quali ci si mischierà nelle strade più strette. Qui molto interessanti da visitare sono la chiesa del Pì con il suo campanile ottagonale e la Cattedrale con le sue oche; queste tredici oche sono a protezione del sarcofago della patrona di Barcellona, Santa Eulalia, tredicenne martirizzata in epoca romana con tredici tipi di torture (da qui il numero delle oche).

 

                                                          

 
   

Dopo aver girato per il Gotico ci si ritrova sul lungomare: da qui con una camminata di un quarto d'ora circa si raggiunge La Barceloneta, quartiere marinaro costruito collegando un'isola alla terraferma. Qui si trova la spiaggia di Barcellona, che fino a pochi anni fa era ancora “selvaggia” ma che ultimamente per il turismo è stata delimitata da un lunghissimo camminamento e dalla pista ciclabile, percorsa in entrambi i sensi da biciclette, skateboard, monopattini (anche elettrici) e pattini a rotelle. Questo è il posto migliore per riposarsi dalla camminata, magari prendendo il sole, oppure assaporare un piatto di paella in uno dei numerosissimi ristoranti del lungomare. Tra questi si segnala il Litoral, all'inizio del lungomare, dove nel menù a 15€ sono compresi antipasto, paella (marinara o mista pesce+carne), bevande e dolce. Mentre si gusta questo piatto di riso e pesce uno dei tipici suonatori di chitarra di strada, un mariachi, allieterà i clienti con canzoni spagnole e non solo.

Per smaltire si riprende a camminare con un obiettivo: la Sagrada Familia, l'opera incompiuta di Gaudì. Ma la strada da Barceloneta è lunga! Si può arrivarci direttamente con il comodissimo sistema metropolitano, oppure per i più resistenti a piedi, passando prima per il Parco della Cittadella, il polmone verde di Barcellona, oasi di tranquillità fuori dal caos delle strade barcellonesi.

 

 

Qui si trovano molti giovani, studenti e non, che raccolti in piccoli gruppi studiano, suonano la chitarra o semplicemente parlano tra loro, oppure giovani coppiette, o ancora individui singoli che fanno stretching dopo una corsetta oppure yoga, lavorano al computer  o...fanno la siesta. Numerosi sono i gruppi di bambini delle scuole che giocano rincorrendosi sul prato. Qui si trovano anche il giardino zoologico e il giardino botanico al chiuso, in stile inglese.

Si può ammirare anche l'imponente “Cascada”, una fontana gigantesca.

 

 
   

La strada è ancora lunga. Usciti dal parco si viene “trascinati” in una marcia trionfale mentre si attraversa l'Arco di Trionfo, preceduto da un lungo viale contornato da palme. Piegando a destra si raggiunge Plaça de Toros Monumental e inizia a intravedersi la meta finale che però è ancora distante qualche isolato

 

Quando finalmente ci si arriva si viene colpiti dalla sua imponenza, con le torri che si slanciano verso l'alto. Fa un certo effetto vedere le gru e la futura entrata principale ancora allo stato grezzo, pilastri di cemento armato con l'armatura che fuoriesce in alto, operai al lavoro, ponteggi. Ma fanno ancora più impressione le due facciate laterali, una dedicata alla Passione e l'altra alla Natività, ricchissima di particolari.                                                                                                                           

Il momento migliore per osservare e fotografare questo tempio è il tardo pomeriggio, quando la luce bassa mette in risalto tutti i dettagli della facciata della passione, oppure la mattina per l'altra facciata. Anche l'interno è spettacolare, con gli “alberi” che sostituiscono le colonne e sostengono la struttura, ed è notevole il contrasto tra le vetrate ormai finite che proiettano luce colorata e i semplici vetri trasparenti che chiudono le finestre non ancora rifinite. Quello che sorprende di più è anche il rumore: un rumore di cantiere, con trapani e martelli all'opera che rendono l'interno non silenzioso, come ci si aspetterebbe in una chiesa, ma molto rumoroso. Da notare le quattro colonne dedicate ai quattro evangelisti, l'imponente organo e...gli ascensori che danno un tocco di modernità.

Dopo questa vista si torna in albergo...se si riesce non a piedi, perchè fino alla Rambla c'è molto da camminare...

 

 

 

GIORNO 3 - BARCELLONA VISTA DALL'ALTO

 

Oggi ci sarà da camminare parecchio, soprattutto in salita; la metropolitana non ci sarà di grande aiuto...

Si parte dando una breve occhiata al Mercato di Sant'Antonio, attualmente chiuso per ristrutturazione. Da qua si raggiunge Plaça Espanya con l'Arena di Barcellona e le

sue due torri che sembrano delle miniature del campanile di San Marco a Venezia.

In linea retta si trova la fontana magica di Montjuïc, sovrastata dalle cascate del Palazzo di Alfonso XIII. Dall'alto si può ammirare Piazza di Spagna, ascoltando un musicista di strada e, per gli appassionati, scattando foto in stile Street Photography.

 

Altro punto d'osservazione elevato è la cittadella fortificata costruita per l'Esposizione Universale del 1929, il Poble Espanyol: è un susseguirsi di viuzze che si diramano dalla piazza principale, in stile medievale; inoltre è la sede della collezione d'arte contemporanea Fran Daurel, che si compone anche di opere di Picasso e Mirò. I suoi edifici rappresentano le 15 comunità autonome spagnole. A mezzogiorno ci si può fermare a mangiare qui, tra i numerosi negozi e ristoranti. Molti sono quelli che vorrebbero imitare la cucina italiana: tra i “meno peggio” probabilmente è da segnalarsi Casa Massana, all'ombra dell'Arco de Sos, dove la pizza è surgelata e gli spaghetti alla bolognese si lasciano mangiare, soprattutto quando si ha fame...

Dopo aver visto il palazzo di  Montjuïc si inizia a salire. Prima tappa lo stadio Olimpico, sede delle Olimpiadi del 1992, delle quali è rimasto il braciere. Qui si trova anche il percorso delle celebrità: come a Hollywood sono impresse in dischi di rame le impronte di nomi noti dello sport, tali Lance Armstrong, Michael Jordan e Alberto Tomba... Viene naturale appoggiare il proprio piede sull'impronta e vedere qual è quello più grande.

Qui inizia la parte più faticosa della salita. Per raggiungere la vetta della Montagna di Montjuïc bisogna vincere una ripida salita fatta di tornanti che a piedi si possono “tagliare”, mentre per i meno atletici è stata costruita una comoda funivia che porta quasi fino al ponte levatoio del Castello, che si avvista da lontano grazie alla presenza di un’enorme bandiera catalana.

La vista è stupenda: da una parte il mare con il porto e l'aeroporto, dall'altra tutta Barcellona. La fortezza è animata da numerosissimi turisti, tra i quali i più temerari (la maggior parte...) ammirano la città seduti sul bordo delle mura, abbellito da violette, incuranti dell'altezza...

 

Stanchi di camminare, si può prendere un taxi o arrivare fino alla prima fermata della metropolitana, altrimenti in mezz'oretta/tre quarti d'ora a piedi prima in ripida discesa e poi in pianura si raggiunge la Rambla...

 

GIORNO 4 - PRIMA DEL RITORNO

 

Per l'ultimo giorno, se la partenza è fissata alla sera, si può scegliere tra due alternative: un giro tra i monumenti di Gaudì, oppure shopping e visita al Camp Nou, uno dei templi del calcio mondiale. Si può fare anche un “mix” tra le due opzioni, ma bisogna calcolare bene il “tempo di esecuzione”.

Un posto da visitare assolutamente è il Parc Güell, disegnato da Gaudì e casa della variopinta salamandra che è uno dei simboli di Barcellona...purtroppo, muovendosi a piedi non si riesce a raggiungerlo tanto facilmente e se si vuole visitare anche lo stadio bisogna...avere un giorno in più!

Senza andare fino al parco, in un quarto d'ora dalla Rambla si raggiunge un altro capolavoro dell'architetto e anch'esso patrimonio UNESCO: Casa Batllò. In origine era un normale palazzo dell'Eixample, quartiere modernista di Barça: Gaudì ne ha modificato l'aspetto sia interno che esterno, trasformandolo in un'opera d'arte, con

la facciata coloratissima e i balconi che ricordano dei teschi (o delle maschere).

 
   

Dopo pranzo, che si decida di andare a Parc Güell o al Camp Nou bisogna comunque prendere la metro. Se si sceglie lo stadio, dopo essere scesi alla fermata di Les Corts si cammina per dieci minuti prima di vedere la struttura, che da fuori risulta imponente ma un po' bruttina.

Dopo aver fatto il biglietto [la tessera Io Studio consente di pagare di meno ma molto probabilmente molti si accorgeranno di aver fatto male a lasciarla a casa... - N.d.R.] si entra nel museo del Barcellona, dove sono custoditi tutti i trofei vinti dalla squadra, comprese le Coppe dei Campioni, e altri cimeli non memo importanti, quali una maglietta autografata da Maradona, una personalizzata per Obama e le scarpe e i palloni d'oro di Messi. Finalmente si esce sugli spalti e ci si ritrova davanti uno dei campi più famosi al mondo.

Tutta la costruzione fa volare l'immaginazione: ci si immagina spettatori che assistono a un grande match dal secondo anello, giornalisti  che commentano la partita dalle comode poltrone girevoli della tribuna stampa o dai posti a bordo campo, allenatori che sudano in panchina, giocatori ospiti che si concedono un bagno nella vasca idromassaggio dello spogliatoio oppure intervistati in sala stampa (dove tra l'altro c'è la possibilità di fare la foto con la Champions…), fino a quando si entra in campo dal tunnel dove sono passati i più grandi calciatori europei. All'uscita una visita al Megastore Blaugrana è d'obbligo...

 

Al ritorno si rimarrà contenti dell’esperienza fatta nella capitale della Catalogna, anche se con un pizzico di delusione per non aver visto lo spettacolare Parc Güell… non resta che consolarsi con la splendida visione sulla città in notturna.

 

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