Il guerrigliero Victoriano Gómez è morto l' 8 febbraio a San Miguel, una cittadina del Salvador. È stato fucilato allo stadio, in un radioso pomeriggio di sole. La gente affollava le tribune fin dal primo mattino. Poi erano venuti i furgoni della radio e della televisione. Gli operatori avevano piazzato le telecamere. Sull' erba verde, vicino alla porta, aveva preso posto un gruppo di fotoreporter. Tutto era sistemato in modo da dare l' impressione che da un momento all' altro stesse per cominciare una partita. Prima portarono la madre. La donna, precocemente invecchiata e poveramente vestita, si sedette di fronte al luogo in cui sarebbe morto il figlio. Sulle tribune calò un attimo di silenzio. Ma subito dopo la gente riprese a chiacchierare, a scambiarsi impressioni, a comprare gelati e bibite fresche. A fare confusione erano soprattutto i bambini che, non avendo trovato posto sulle gradinate, si erano arrampicati sugli alberi circostanti che offrivano un' ampia vista sullo stadio. Poi sul campo apparve un camion militare. Per primi scesero sull' erba i soldati del plotone d' esecuzione, poi saltò giù Victoriano Gómez. Balzò leggero, percorse con lo sguardo le tribune e a voce alta, tanto alta da essere udita da molti, disse: «Amici, sono innocente». Il chiasso nello stadio diminuì, ma dal palco d' onore, dove sedevanoi notabili locali, si levarono fischi. Le telecamere entrarono in funzione: la trasmissione era iniziata. Quel giorno, tutto il Salvador poté seguire sul piccolo schermo l' esecuzione di Victoriano Gómez. Per prima cosa, Victoriano si collocò di fronte alle tribune, vicino alla pista. Ma gli operatori cominciaronoa gridargli di mettersi al centro dello stadio, dove la luce era più favorevole e dove avrebbero ottenuto riprese migliori. Comprendendo le loro richieste, Victoriano obbedì, retrocesse verso il centro del campo e lì - alto, olivastro, ventiquattrenne - rimase sull' attenti. Ora dalle tribune non si distingueva che una piccola sagoma, il piano, ne riprendevano il volto a tutto schermo, grazie alla qual cosa la gente che seguiva la trasmissione da casa vedeva molto di più di quanto vedesse la folla ammassata nello stadio. Dopo gli spari del plotone d' esecuzione, Victoriano cadde a terra e le telecamere inquadrarono i soldati che circondavano il cadavere e verificavano i fori delle pallottole. Ne contarono tredici. Il capo plotone annuì in segno di approvazione e ripose che era appunto lo scopo desiderato: a quella distanza la morte perdeva peso, tangibilità, concretezza: cessava di essere morte per trasformarsi in spettacolo di morte. Solo gli operatori vedevano Victoriano in primo la pistola nella fondina. Era finita. Le gradinate cominciarono lentamente a svuotarsi. La trasmissione volgeva al termine, i presentatori si accomiatavano dai telespettatori. I soldati portarono via Victoriano con un camion. La madre restò ancora qualche minuto sul posto, in piedi, immobile, attorniata da un gruppo di curiosi che la contemplavano in silenzio. Che altro aggiungere? Victoriano aveva fatto il guerrigliero nei boschi di San Miguel. Era stato lo Janosik salvadoregno. Esortava i contadini a impossessarsi della terra. L' intero Salvador è proprietà di quattordici famiglie di latifondisti. Un paese dove vive un milione di contadini senza terra. Victoriano Gómez organizzava imboscate contro le pattuglie della Guardia Rural, un esercito privato al servizio dei latifondisti, reclutato tra i peggiori criminali. Il terrore di tutti i villaggi. A costoro Victoriano aveva dichiarato guerra. La polizia l' aveva catturato una notte in cui era tornato a San Miguel per rivedere la madre. La notizia venne solennemente celebrata in tutte le haciendas e si organizzarono feste a non finire. Il capo della polizia venne promossoe complimentato dal presidente in persona. Victoriano fu condannato a morte. Il governo decise di vendere la sua morte a caro prezzo. A guidarlo erano motivi di tipo didattico. Il Salvador annovera numerosi scontenti e ribelli: contadini che reclamano la terra, studenti che chiedono giustizia. Era l' occasione propizia per dare una lezione all' opposizione, per mettere in scena una punizione esemplare. Così nacque l' idea di trasmettere l' esecuzione in tv. Per tutti quanti, perché tutti vedessero la morte a distanza ravvicinata. Perché l' intera nazione vedesse. Vedesse e riflettesse. Guardasse pure. E riflettesse.